Come ridurre lo spreco alimentare

Ridurre lo spreco alimentare

Oggi, 5 giugno, è la Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Il tema di quest’anno, Think-Eat-Save , è lo spreco alimentare. Ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Su questo stesso Pianeta, contemporaneamente, 870 milioni di persone soffrono la fame, 1 persona su 7.

Un paradosso reso ancora più amaro dalla constatazione che questo spreco alimentare ha un’”impronta” non trascurabile sull’ambiente: risorse come acqua, petrolio, energia utilizzate per produrre e trasportare questi alimenti sono anch’esse sprecate.

Quanta parte della tua spesa finisce nella spazzatura? Nulla, poco… oppure un po’ troppo?

Per ridurre lo spreco alimentare, basta qualche piccolo accorgimento di organizzazione domestica.

La vita in barca è istruttiva in questo senso in quanto il concetto di risorse limitate è più che mai amplificato dalla lontananza e dalla poca disponibilità di supermercati e di alimentari in genere.

La nostra impostazione per una gestione ottimale delle risorse e la riduzione dello spreco alimentare passa per tre punti fondamentali che proviamo a dettagliare:

1) Al momento della spesa stabiliamo cosa comprare in base al programma dei successivi due/ tre giorni: se prevediamo di navigare molto, ovvero di non avere tempo per i manicaretti, oppure di uscire a cena, evitiamo di acquistare il “freschissimo” e tutti quegli alimenti che hanno una durata limitata come formaggi freschi, insalata, pomodori, ecc. . Ci orientiamo piuttosto su formaggi confezionati o stagionati, cavolo cappuccio da tagliare fine in insalata e che dura perfettamente per delle settimane, carote, patate, zucca e frutta con una lunga durata come le mele, gli agrumi, oltre a vari frutti acerbi da far maturare a bordo.

2) Evitiamo di comprare più del necessario ed evitiamo di fare la spesa a stomaco vuoto (la fame ci fa comprare bulimicamente e senza riflessione). Ciò nonostante qualche avanzo si produce ed una attenta gestione si impone per non perdere questa preziosa risorsa. È importante avere dei piccoli contenitori ermetici (ideali quella da 500ml con guarnizione e chiusura di sicurezza). Sopratutto è importante metterli in un posto ben visibile nel frigo in modo da non rischiare di dimenticarseli per poi gettarli a fine settimana.

3) Infine metodo e fantasia in cucina trasformeranno questo avanzo in un occasione culinaria attorno alla quale realizzare deliziosi piatti dai sapori sempre nuovi.
Qualche esempio? Le verdure si trasformano in un sugo vegetariano magari aggiungendoci un soffritto di carote e cipolla ed una spolverata di pepe e parmigiano. La carne la si può ricongelare (si può fare se è cotta), per poi sminuzzarla al coltello ed inserirla nel ripieno per le rollatine o nel ragù. La pasta la si può far saltare in padella anche dopo due giorni (se non ha pomodoro fresco) oppure trasformarla in una sfiziosa frittata di pasta aggiungendoci un paio di uova battute con il parmigiano, magari insaporite con delle erbe aromatiche a seconda della base di sugo con cui le avevate condite. La frutta infine può essere tagliuzzata e congelata per farne succhi, gelati e strepitosi cocktail per l’aperitivo serale!

Ogni cosa che arriva sulla nostra tavola ha un valore economico, perché l’abbiamo comprata, ed ha un valore ambientale, perché è stata prodotta, confezionata, trasportata sino a noi.
L’obiettivo è che si trasformi in energia per la vita, non in spazzatura!

Comprare bene, scegliere con cura, gestire con attenzione significa risparmiare ma anche mangiare meglio. Lo sanno bene gli anziani del dopo guerra e lo sanno bene gli abitanti dei Paesi più poveri, per i quali anche un piccolo avanzo costituisce la speranza di un pasto.

Eliminare lo spreco alimentare è rispettare se stessi, il nostro territorio…gli altri!

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